“E’ il più bel giorno della mia vita” dice Anna Magnani ricevendo l’Oscar
La statuetta le è stata consegnata dal marito dell’ambasciatrice Luce, con un fascio di rose scarlatte

Roma, 11 maggio

«Spero che queste rose dal nome bellissimo di “gloria di Roma” possano, per merito suo, signora Magnani, chiamarsi “gloria d’Italia”»: con queste parole l’editore Herny R. Luce, marito dell’ambasciatrice degli Stati Uniti, ha consegnato stamane alla nostra attrice uno splendido mazzo di rose scarlatte, insieme con la statuetta dell’Oscar e la pergamena che le attribuisce quel premio per la migliore interpretazione femminile del 1955.

Consegna Oscar Anna Magnani

La consegna è avvenuta così, nel segno della rosa, alla protagonista del La rosa tatuata, nel salotto di villa Taverna, residenza ufficiale dell’ambasciatrice, dove l’Oscar e la pergamena spiccavano su un piccolo tavolo collocato dinnanzi al caminetto.

Anna Magnani, che aveva dimesso a Cinecittà le vesti monacali di Suor Letizia per indossare un tailleur a quadretti bianchi e neri, con una sciarpa verde avvolta al collo, era giunta a villa Taverna, a mezzogiorno direttamente dal teatro di posa.

Era stata accolta dal signor Henry Luce, dal ministro consigliere Jernegan e da altri funzionari dell’Ambasciata.

Erano presenti il sottosegretario allo Spettacolo Brusasca, il presidente degli esercenti cinematografici, Gemini, Valignani in rappresentanza dei produttori italiani, De Tommasi in rappresentanza della Presidenza del Consiglio, Manson in rappresentanza dei produttori americani.

La cerimonia, che avveniva su richiesta dell’Associazione delle Arti e Scienze Cinematografiche e con l’approvazione del Dipartimento di Stato, è stata assai cordiale.

L’ambasciatrice, Clara Boothe Luce desiderava molto esprimere ad Anna Magnani il suo compiacimento per il premio attribuitole dall’Accademia, nel consegnarle la statuetta dell’Oscar. Non ha potuto farlo.

Ieri, per odine dei medici, ella ha dovuto partire per gli Stati Uniti, sofferente, per motivi di salute. Non è voluta partire, però senza dire alla Magnani quel che desiderava dirle. Ed ha espresso in una lettara a Nannarella la sua simpatia e le sue felicitazioni.

Di questa lettera, appunto, ha dato lettura il signor Henry Luce: in essa, l’ambasciatrice, manifestando il suo dispiacere di non poterlo fare direttamente, augura alla nostra attrice (la prima attrice italiana che ha conquistato l’Oscar) i migliori successi, e come auspicio di essi – un auspicio che si lega al nome del fiore cui s’intitola il film – le faceva porgere quel fascio di rose “gloria di Roma”.

Henry Luce ha aggiunto il suo augurio, con le parole che abbiamo detto.

Anna Magnani, nel ringraziare, ha detto che questo non era soltanto il più bel giorno della sua carriera di attrice, ma anche il più bello della sua vita.

Nel giro di ventiquattro ore, era questo il secondo omaggio che la Magnani riceveva. E se la consegna dell’Oscar consacrava ufficialmente un premio già noto, diverso carattere, intimo e affettuoso, ha avuto l’altro omaggio.

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A Cinecittà, nel teatro di posa, infatti, Nannarella nell’abito di Suor Letizia ha ricevuto, ieri sera, dalle mani di Gino Cervi una piccola maschera d’oro che rappresentava il saluto affettuoso di un gruppo di colleghi, attori professionisti.

A. Ceretto