Considerato un omaggio all’arte di Anna Magnani, “L’Amore” rappresenta una piccola summa della poetica rosselliniana declinata in due episodi esemplari in bilico tra realismo, follia e sentimento.

Nel primo, liberamente tratto da “La Voce Umana” di Jean Cocteau, Rossellini dirige l’attrice in uno dei monologhi più famosi e struggenti della storia del cinema.
L’episodio è privo di una vera e propria trama: l’unica attrice presente in scena è Anna Magnani, chiusa nella sua stanza impegnata in continue telefonate con l’ex amante che l’ha lasciata per un’altra donna. Tra attese snervanti e crisi di pianto, pregando che il telefono squilli o che il campanello suoni recando notizie dell’amato sfuggente, il fascino della pellicola si fonda su un’atmosfera chiusa, pesante e claustrofobica e si regge in gran parte sulle doti espressive della Magnani, quasi sempre in primo piano.

Nel secondo, “Il Miracolo”, un inedito Federico Fellini presta l’idea del soggetto e anche il corpo, a un vagabondo che seduce la pastorella ingenua del paese, convinta di aver incontrato San Giuseppe. Approfittando del vino bevuto dalla donna, il vagabondo ne approfitta per metterla incinta durante il sonno di lei. Al risveglio Nannina non trova più nessuno accanto a sé, fatto che accresce in lei la sensazione del “miracolo”. Si avvede della gravidanza solo dopo essere svenuta in mezzo alle compaesane, davanti alle quali si giustifica affermando esser stata graziata dal Signore. Ovviamente non viene creduta e da quel momento diventa ancor più lo zimbello del paese, tra prese in giro crudeli e lanci di ortaggi ai suoi danni, come quando viene portata ironicamente in processione. Stanca ed amareggiata dai maltrattamenti, decide di lasciare il borgo per rifugiarsi nelle grotte circostanti. Dopo essere rimasta in isolamento per un tempo imprecisato, si accorge che il momento del parto è vicino: riparte quindi alla volta del paese in cerca di aiuto, percorrendo scaloni di pietra assolati con la sola compagnia di una capretta. Giunta alla chiesa non vi trova nessuno, ma riesce comunque ad entrarvi per dare alla luce la sua creatura.

Ultimo atto del legame artistico e sentimentale tra Rossellini e la Magnani, queste immagini contengono tutta la potenza e il fascino del cinema di Roberto Rossellini.

PREMI: Nastro d’Argento, 1949 (ad Anna Magnani come Migliore Attrice Protagonista) – New York Film Critics Circle Awards , 1950.

GENERE: Sentimentale – B&N
ANNO: 1948
REGIA: Roberto Rossellini

ATTORI: Federico Fellini, Anna Magnani

SCENEGGIATURA: Roberto Rossellini, Tullio Pinelli
FOTOGRAFIA: Aldo Tonti
MONTAGGIO: Eraldo Da Roma
MUSICHE: Renzo Rossellini
PRODUZIONE: TEVERE FILM
DISTRIBUZIONE: CEIAD – MONDADORI VIDEO, VIDEOGRAM, EDEN VIDEO, CDE HOME VIDEO, M&R (IL GRANDE CINEMA)
PAESE: Francia, Italia
DURATA: 76 Min